Quando diventerò piccolo
io voglio fare il bambino
cuore minuscolo e mondo grandissimo
che mi cammina vicino
(da Rima della Crescita Profonda, Bruno Tognolini)
Diventare grandi è un mestiere da eroi: così noi vedevamo gli adulti, i Grandi, quando da bambini assistevamo ad ogni loro azione come a quella indecifrabile di una divinità dell’Olimpo. Con il tempo, crediamo di crescere in altezza. Scopriamo piano piano che in realtà si cresce in profondità, e che quel bambino che crediamo di aver lasciato indietro, in verità è sempre parte di noi e di ogni nostra scelta.
Come si diventa adulti se ci si dimentica come restare bambini? Siamo le stesse persone: Io Grande e io Bambino? Chi ha fatto davvero quelle scelte dure e chi ha affrontato davvero quelle sfide leggendarie che ci portano a essere chi siamo oggi?
Quando diventerò piccolo indaga attraverso il poema epico dell’infanzia la tragica leggerezza dello sviluppo. Sergio Beercock, con il solo uso del suo corpo, della sua voce, e di una gigantesca camicia jeans, e armato di elettronica dal vivo e illuminotecnica in tempo reale, si ispira agli autori di formazione del ‘900 e del 2000 italiano (Bruno Tognolini, Gianni Rodari, Alberto Savinio, Danilo Dolci), fondendoli con storie dell’infanzia propria e di tutti.
Accompagnato e impreziosito dalla sua ormai iconica poesia in rima, Bruno Tognolini collabora alla scrittura del testo dello spettacolo e dona la sua voce recitante nel ruolo di cantore sommesso e oracolo dell’essere Piccoli da Grandi nel nuovo secolo. Il risultato di tutto questo è una performance poetica e musicale che fonde la poesia performativa, il teatro-conferenza e la musica elettronica dal vivo.