
Lessico Cittadino
Le città contemporanee sono spazi di continua negoziazione, mosaici complessi in cui identità e culture si sovrappongono e dialogano incessantemente. In questa trama urbana, la configurazione dello spazio fisico svolge un ruolo cruciale nel definire dinamiche sociali spesso contraddittorie, capaci di generare contemporaneamente inclusione ed esclusione, solidarietà e conflitto.
Al centro di queste relazioni mutevoli si colloca la parola: uno strumento immateriale, dotato di una forza straordinaria nella definizione del senso dei luoghi, delle relazioni e delle identità collettive.
In questo solco nasce Lessico Cittadino, percorso formativo di Theatron 2.0 rivolto alla nuova generazione di autrici e autori teatrali, con l’obiettivo di indagare quale ruolo giochi il linguaggio nella definizione delle identità urbane contemporanee.
Lessico Cittadino è ideato per favorire la crescita professionale degli operatori coinvolti e la consapevolezza sociale della comunità di riferimento. Il percorso formativo è strutturato in tre masterclass gratuite finalizzate all’acquisizione di competenze specifiche e allo sviluppo di una ricerca interdisciplinare.
26-28 settembre
ore 10:00-16:00, Teatro Argot Studio
Lessico cittadino | Drammaturgia in azione - Dal progetto alla città
a cura di Theatron 2.0, condotto da Simone Corso e Jovana Malinaric (Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia)
La masterclass si rivolge a drammaturgh*, regist*, attor*, performer e dramaturg che saranno coinvolti nell’esplorazione del potenziale trasformativo della pratica drammaturgica. I partecipanti affronteranno le specificità del ruolo del dramaturg muovendosi tra la microdrammaturgia di un progetto creativo e la macrodrammaturgia del rapporto con il contesto. In particolare si lavorerà sugli strumenti metodologici che sostengono e fanno emergere la creatività esistente, sui processi di fusione tra azioni drammaturgiche e lavoro artistico, sulla drammaturgia come lavoro sulle azioni che genera reazioni con il territorio e la sua geografia umana.
Si lavorerà su precisi principi lavorativi che inquadrano i progetti di creazione dalla lente drammaturgica.
La masterclass si propone quindi di aprire ai partecipanti diversi formati per comunicare pensieri, domande e commenti sia sul proprio lavoro che su quello degli altri, al fine di acquisire una prospettiva diversa e rinnovata del proprio processo drammaturgico.
Le partecipanti contribuiranno così, insieme alle colleghe di diverse discipline, alla definizione di nuovi paradigmi di lavoro creativo.
La masterclass sono rivolte a chi desidera approfondire e potenziare le proprie competenze autoriali e artistiche.
Jovana Malinarić lavora a livello internazionale come dramaturg, ricercatrice e insegnante presso l’Università di Bologna, NABA di Milano e Malmö Theatre Academy. La sua ricerca pratica presenta un approccio innovativo alla drammaturgia intesa come pratica conversazionale sui metodi e modi di arrivare alle scelte artistiche, sulla cura con cui vengono approcciati i processi creativi, sulla rilevanza e gli effetti di creare azioni all’interno e all’esterno della cornice teatrale. Con il suo lavoro creativo investiga il potenziale dei concetti di criticità, reattività e ascolto come quadro di riferimento istruttivo per mobilitare il modo di pensare e agire drammaturgico. È cofondatrice del progetto di ricerca artistica also.known.as e codirettrice artistica di Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea.
Simone Corso è uno scrittore e performance maker. Ha collaborato con diverse istituzioni teatrali come ERT, TeatroDue, Sardegna Teatro, Teatro Franco Parenti. Le sue creazioni hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui i Teatri del Sacro, il Premio Mezz’ore d’Autore, il Premio Hystrio – Scritture di Scena, il Premio Nuove Sensibilità 2.0, il Premio Orestiadi di Gibellina ed è stato finalista In-Box. La sua pratica esplora la scrittura creativa in relazione alla ricerca etnodocumentaria e alle forme performative e installative. Intende la commistione tra discipline come uno strumento utile a generare un’arte decoloniale e critica. Nella sua ricerca è attento allo sviluppo di eventi che si concentrino sull’agency di ogni partecipante, sulla possibilità di scelta, decostruzione e ricostruzione del significato. Il tentativo è quello di generare assemblee temporanee che diano vita a dialoghi infiniti che sostengano il confronto privo dell’idea di essere risolto. È cofondatore del progetto di ricerca artistica also.known.as e codirettore artistico di Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea.
20-21 ottobre
ore 10:00-15:00, Teatro Argot Studio
Lessico cittadino | La parola agita
a cura di Theatron 2.0, condotto da Stefano Bosco (Stalker Teatro)
La Parola Agita è una masterclass intensiva a cura di Stefano Bosco (Stalker Teatro) che mette al centro il corpo, il gesto e il movimento come strumenti di conoscenza, relazione e costruzione del linguaggio. Non la parola detta, ma quella agita: vissuta, attraversata, resa azione. L’incontro propone un percorso teorico e pratico attraverso le più importanti trasformazioni della cultura performativa del Novecento, interrogando il significato dei linguaggi non verbali nella contemporaneità.
Perché ci salutiamo con la mano destra? Perché il movimento di un ragno può generare paura? Perché si applaude alla fine di uno spettacolo? A partire da queste domande, la masterclass accompagna i partecipanti in un viaggio che attraversa la pedagogia teatrale di Stanislavskij, Grotowski e Barba, la poesia del corpo di Decroux e Lecoq, l’analisi del movimento di Laban, fino alla radicalità della performance art, da Kaprow a Marina Abramović, da John Cage a Yoko Ono.
La parola si fa gesto, il corpo si fa drammaturgia, lo spazio diventa luogo di senso.
Nell’ambito del progetto Lessico Cittadino, la masterclass assume anche una valenza urbana e sociale: esplora il corpo come antenna sensibile all’interno di una comunità, luogo vivo di negoziazione continua tra identità, culture e linguaggi.
Attraverso pratiche corporee, tecniche di improvvisazione e riferimenti teorici (da Schechner a Bateson, da Ekman alla semiotica), i partecipanti saranno chiamati a riflettere sulla dimensione performativa della comunicazione, sul significato del gesto, sull’azione come atto creativo e politico. Pensata per giovani professionisti e studenti delle arti performative, La Parola Agita è un’occasione per indagare il rapporto tra corpo, spazio e comunità, e per riscoprire il corpo come luogo originario del pensiero e della relazione.
Il nucleo artistico della compagnia Stalker Teatro è attivo sin dal 1975 come Collettivo Politico all’Accademia di Belle Arti di Torino, all’interno dei movimenti di controcultura del post-68: una genesi che ha lasciato un segno indelebile nel lavoro del gruppo, caratterizzato da un forte impegno nella sperimentazione artistica in contesti socialmente marginali e sfidanti. Negli anni ‘80, a seguito dell’esperienza formativa con il maestro Jerzy Grotowski, il nucleo artistico conduce per la prima volta in Italia un’attività di ricerca sperimentale sul linguaggio performativo rivolta ad ospiti ed operatori dell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno/Grugliasco; da questa esperienza deriva il nome della compagnia, ispirato al film Stalker del regista russo Andrej Tarkovskij. Negli anni ’90, ospite per cinque anni a Cittadellarte, ha sviluppato importanti progetti con Michelangelo Pistoletto in Italia e in Europa presso festival, teatri, università e musei d’arte contemporanea. Dal 2010 i lavori di Stalker Teatro, caratterizzati da uno stile distintivo a partire da progetti site-specific, happening ed eventi partecipati, sono stati presentati in molti festival in tutta Europa e oltre: Spagna, Francia, Polonia, Austria, Svizzera, Belgio, Olanda, Portogallo, Danimarca, Svezia, Germania, Inghilterra, Scozia, Israele, Cipro, Lituania, Russia, Corea del Sud, Cina e Hong Kong.
27-29 ottobre
ore 10:00-15:00, Teatro Argot Studio
Lessico cittadino | Lingua, potere, comunità
a cura di Theatron 2.0, condotto da Luca Lòtano (Asinitas, Università degli Studi di Palermo)
Le lingue della città plasmano relazioni e poteri, ma quanto le lingue della città dialogano oggi con la scena teatrale?
Quale la ricerca possibile tra pratiche linguistiche a livello creativo e di partecipazione come pubblico?
Il plurilinguismo, oltre la sfida logistica/comunicativa, è valorizzata come possibilità?
La masterclass intreccia ricerca e formazione offrendo approfondimenti e condivisione di pratiche a chi si muove tra arti performative e comunità. Ripercorreremo le autobiografie linguistiche per far emergere repertori e posizionamenti, ascolteremo la città per entrare nelle dinamiche tra lingue attraverso un’introduzione al paesaggio linguistico urbano che, come il teatro, è una polifonia sensoriale, una scena stratificata di significati, suoni, alfabeti e ritmi.
Condivideremo pratiche di associazioni che operano sul territorio romano e ci interrogheremo sulle pratiche di mediazione plurilingue nei contesti laboratoriali, sul rapporto tra teatro e pedagogia e sul dialogo con i territori. Alla parte teorica sarà collegata una parte di micro-pratiche. Il tema della traduzione e della mediazione si intreccerà così alla riflessione sulle storie che raccontiamo e che ascoltiamo.
Luca Lòtano (Asinitas Aps, Università degli Studi di Palermo) è insegnante di italiano L2, coordina per il centro interculturale Asinitas progetti teatrali e di ricerca sull’apprendimento delle lingue attraverso pratiche teatrali. È coinvolto in progetti di educazione non formale e ricerca nel campo teatrale, pedagogico e narrativo all’interno di scuole, centri di accoglienza, biblioteche e teatri. Come giornalista pubblicista fonda e cura per la redazione di Teatro e Critica il progetto di visione multilingue Lerem.eu. Attualmente è dottorando in Migrazioni Differenze e Giustizia sociale presso l’Università di Palermo con una ricerca sulle pratiche di mediazione plurilingue tra scuola e teatro.
Per info e iscrizioni a Lessico Cittadino: manda una mail col tuo curriculum a formazione.theatron@gmail.com