Erano fiori, bellissimi e delicati, i quali petali si perdevano nel vento. Oppure no, erano uccelli, meravigliosi, colorati, che volavano tutt’intorno a me. La memoria è labile, il ricordo può svanire, oppure può modificarsi, perchè quello che ci resta, spesso, è solo la percezione di un attimo, di un momento preciso, ma dai contorni e dagli elementi sfumati, che non riusciamo a ricordare con precisione. Il ricordo si trasforma, e diventa un sogno. Per questo serve raccontare la memoria quand’è ancora viva, trascrivere i propri ricordi, le proprie memorie, per le prissime generazioni, prima che il tempo le modifichi, li faccia perdere o volare via, prima che gli anni li facciano sfumare in qualcos’altro.
Claudio 25 anni, romano, laureato a pieni voti in grafica multimediale. Roma lo ha sempre affascinato, coi suoi particolari, i suoi dettagli, che, sin da bambino, non poteva fare a meno di guardare, rimanendone affascinato e voglioso di riprodurli e reinterpretarli, come i fiori, che da piccolo disegnava in continuazione, perchè li vedeva intorno a se, e nei particolari archeologici, nei fregi, di cui la città è piena. Questa passioni per i fiori e le composizioni floreali lo hanno portato a cercare concetti, racconti che potessero essere così rappresentati su carta e su muro, riempiendoli di colore, facendoli sembrare un’infiorata, o, più che altro, una ikebana.