Festival delle passeggiate

un racconto del liceo socrate

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Festival delle passeggiate: un racconto del Liceo Socrate 

Ogni ragazza del Liceo Socrate che ha preso parte al Festival delle passeggiate ha prodotto un suo personale racconto dell’esperienza, sotto forma di testo, video, foto e presentazione. 

"Passeggiamo! Passeggiamo! 
E passo dopo passo,
cerchiamo nel paesaggio
il fuoco dei poeti.
In un tramonto.
In una poesia.
Nelle parole di chi è più saggio.
In luoghi di lotta e di passione.
Tra muri che hanno un’anima.
Con in spalla una chitarra,
cantando fino a lacerarsi le corde vocali.
Per trovar l’Amore,
che resiste e risuona
come una nota
Sensibile…"

Tommaso Sabbagh, 5D, Liceo Classico Socrate

Gli alunni raccontano la loro esperienza

  • Riccardo Antenozio

  • Alessandro Cervone

  • Francesco Calisi

  • Luca Pasquini

Riccardo Antenozio, della classe 5D, scrive:

Assieme ai miei compagni di classe, nel mese di ottobre 2023, ci siamo riuniti nelle zone di Tor Marancia, San Paolo e Montagnola, per il “Festival delle passeggiate – solo camminando torneremo ad innamorarci” organizzato da Dominio Pubblico che ci ha portato a scoprire dei luoghi un po’ nascosti e poco comuni di Roma, dove non si è soliti passare; qui abbiamo non solo conosciuto questi luoghi, ma abbiamo compreso e riconosciuto opere alle quali non prestavamo attenzione.

Queste passeggiate si sono svolte in luoghi molto differenti tra loro, poiché si è passati dalla tranquillità dei lotti di Tor Marancia, alla  caotica Piazza dei Caduti della Montagnola, e ancora al verde del parco a Largo Veratti a San Paolo. Abbiamo prestato attenzione in particolar modo ai numerosi murales che abbiamo incontrato, con i significati più disparati: alcuni con un significato politico e storico, altri un significato artistico, ovvero ispirati da noti dipinti e affreschi, altri ancora riportavano un significato popolare, come il murale dedicato al capitano della Roma Agostino Di Bartolomei, natìo proprio di Tor Marancia. Queste passeggiate sono state impreziosite dalla musica eseguita durante il cammino. Inoltre, sono stati molto interessanti e istruttivi gli interventi degli abitanti dei quartieri che ci hanno raccontato storie di vita vissuta durante la guerra e nel dopoguerra.

Alessandro Cervone, della classe 5D, racconta:

In data 20, 21, 22 e, a seguire, 27, 28 e 29 ottobre 2023, ci siamo recati con alcuni miei compagni di classe, insieme ad alcuni  professori in diverse zone di Roma per conoscere meglio e apprezzare sempre più questa città, anche nei suoi luoghi meno conosciuti In particolare, suddetti luoghi erano quartieri, ossia: Tor Marancia, San Paolo, Montagnola, resi ancor più magici dalla musica meravigliosa dal vivo, eseguita dalla cantautrice e poetessa Giulia Ananìa che guidava il gruppo, tramite solo una chitarra e la voce, e dalle parole di Tiziano Panici, direttore artistico di Dominio Pubblico che durante ha intervallato il  percorso con racconti e poesie. La prima esperienza è stata a Tor Marancia ed è stata sicuramente tra le migliori poiché mi ha permesso di comprendere appieno la bellezza e soprattutto il significato profondo di alcuni murales che, talvolta occultati dalla presenza dei palazzi, si trovano proprio nei cortili dei condomini abitati dai residenti . Durante il percorso, ci siamo infatti addentrati all’interno dei cortili, osservando la bellezza di tali opere, che hanno permesso al quartiere di riacquisire splendore e prestigio. Ci è stato spiegato infatti che all’inizio del secolo il quartiere era ritenuto malfamato e poco raccomandabile, invece, con l’arrivo dell’arte, per mano di di artisti anche internazionali, provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dall’America, il quartiere è stato in qualche modo purificato, per così dire, da quella nomea che si era costruita attorno a esso e che non gli consentiva di essere valutato per ciò che è realmente. Si tratta, piuttosto, di uno splendido luogo dove poter ammirare, anche se in una grande metropoli come Roma, spazi verdi dove respirare e, perché no, anche delle bellissime creazioni, come, per l’appunto, i murales, lasciando, per di più, anche uno splendido messaggio: lo scambio interculturale tra popoli di diverse nazionalità, che, soprattutto in materia artistica, porta sempre al progresso e al miglioramento delle precedenti condizioni. La seconda visita, che ha interessato il quartiere Valco San Paolo, ci ha offerto una meravigliosa visita all’interno del Circolo di Cultura Omossessuale “Mario Mieli”, un luogo dedicato alla cultura omossessuale, che mi ha consentito di comprendere meglio questi temi molto attuali. Ma indubbiamente l’esperienza più suggestiva è stata quella nel quartiere Montagnola, un quartiere con una storia molto importante perché lì nel 1943 si svolse una delle più sanguinose battaglie della Resistenza. Io, ad esempio, non ero a conoscenza degli avvenimenti avvenuti presso la zona dove ora è ubicata Piazza dei Caduti della Montagnola, ossia gli scontri che i soldati italiani e i civili della resistenza intrapresero contro l’esercito tedesco, in memoria dei quali oggi vi sono delle croci sulla basilica e un meraviglioso monumento che rende immortali i 53 caduti per proteggere il paese. Inoltre, sempre nel quartiere Montagnola, ci siamo recati all’interno dell’Istituto Poggiali Spizzichino, nel cui cortile sono presenti dei meravigliosi murales. La Memoria e il Ricordo sono stati rappresentati dagli street artists in diversi modi: dalla memoria che vola, alla memoria dell’elefante, i fiori legati al ricordo, le battaglie della Montagnola, le staffette partigiane e il ricordo di un fornaio eroico fucilato durante gli scontri alla Montagnola. Non solo, nella realizzazione dei murales un particolare rilievo è stato dato alle donne: giovani artiste hanno ritratto donne sognatrici, rivoluzionarie, protagoniste. Tutto questo ha reso la passeggiata alla Montagnola indimenticabile e piena di significato, tale da consentirmi di farne tesoro e di custodirla in me anche in futuro. Nell’ultima giornata di siamo recati a Largo Giuseppe Veratti,un luogo meraviglioso in cui sono stati creati degli Orti Urbani, gestiti direttamente dai cittadini, pieni di prodotti freschissimi e molto vari; al termine dell’avventura negli orti siamo usciti e ci siamo recati a mangiare tutti insieme con il pranzo offerto dagli organizzatori a base di carne cotta alla brace (molto apprezzato!). Spero di rivivere nuovamente questa esperienza e la consiglio vivamente!

Francesco Calisi, classe 5D, narra la sua esperienza così:

“Solo camminando torneremo ad innamorarci”. Questo il motto, il sottotitolo del progetto “Festival delle passeggiate” organizzato dall’associazione Dominio Pubblico. Sei incontri volti a riscoprire la bellezza di quartieri di Roma non propriamente turistici come Valco San Paolo, Tor Marancia e Montagnola. Guidati dalla cantautrice e poetessa Giulia Anania e dal direttore artistico di Dominio Pubblico, Tiziano Panici, abbiamo esplorato i tre quartieri e la loro parte artistica, con i murales a fare da protagonisti. Il progetto è iniziato il 20 Ottobre 2023 al Parco della Torre di Tor Marancia, punto di partenza di una camminata di gruppo che si è subito spostata nei lotti della zona.

I lotti, paragonati da Tiziano Panici a un “mare”, con i loro maestosi e celebri murales, ci hanno offerto uno scenario magico e hanno fatto da cornice al racconto dell’attore e narratore Ariele Vincenti della storia dello storico capitano della Roma Agostino Di Bartolomei, originario proprio di Tor Marancia, Murales che ci hanno accompagnato lungo tutto il corso di questa esperienza: presenti anche a Largo Giuseppe Veratti e a Montagnola, nei pressi di Piazza Caduti della Montagnola.

Vari gli ospiti che ci hanno illustrato, tra le tante cose, anche la storia del quartiere San Paolo e la strenua lotta di Montagnola durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Dall’ingresso nell’Istituto per ciechi Sant’Alessio nel quartiere Tor Marancia al pranzo dell’ultimo giorno offerto dagli Orti Urbani di Parco Veratti, passando per i tramonti su Ponte Marconi, i sei incontri si sono rivelati piacevoli, scorrevoli ed interessanti, e mi hanno fatto apprezzare e scoprire nuovi volti e sfaccettature di zone di Roma da me frequentate continuamente.

Luca Pasquini, classe 5D, racconta la sua esperienza al Festival delle passeggiate:

Il Festival delle passeggiate è una manifestazione itinerante che l’Associazione Dominio Pubblico, in collaborazione con il Municipio VIII di Roma, ha organizzato in tre quartieri: Tor Marancia, Valco San Paolo e Montagnola.

Il programma delle passeggiate itineranti si è svolto durante due weekend di fine Ottobre 2023 (dal 20 al 22 e dal 27 al 29) ed è stato suddiviso in 6 tappe. 

Nel percorso guidato siamo stati accompagnati dall’attore e regista Tiziano Panici, e da Giulia Anania, poetessa e cantautrice che suonando la chitarra e cantando ha raccontato delle storie.

Nelle nostre passeggiate abbiamo attraversato vicoli, lotti e strade inconsuete che ci hanno immerso in un mondo di arte urbana ma anche contemporanea. La sensazione che ho avvertito è stata come di scoprire un mondo, interno alla mia città, a me sconosciuto; infatti molti di questi murales non sono su strada e pertanto è necessario inoltrarsi all’interno di alcuni cortili – lotti condominiali.

Sono stato colpito da tutte queste opere, dai loro colori, dalla bellezza e dalla tecnica con cui sono stati realizzati, considerate le difficoltà dovute alle loro vaste dimensioni ma nonostante tutto ben proporzionate.

In questi quartieri si è diffusa la “Street Art”, nata tra gli anni ’60 e ’70 nelle strade di Los Angeles, di San Francisco e di New York, e poi diffusasi anche in Italia e utilizzata sempre più spesso per scopi di riqualificazione urbana, culturale e sociale delle periferie. 

 Sono artisti, a volte anonimi, che usano i muri come fossero dei veri e propri quadri, per rappresentare tematiche sociali soprattutto in quartieri degradati come le periferie; infatti ogni murales tratta un tema specifico ed è legata ad una storia.

La nostra prima tappa è stata a Tor Marancia, un quartiere di Roma Sud, nato intorno agli anni ’20, dove si sono trasferite numerose famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa delle distruzioni del Regime.

Sono state così realizzate delle case “popolari”, in piccole palazzine all’interno di aree verdi chiamate “lotti”. È proprio qui che, a causa della povertà e conseguente disperazione, si è sviluppata la delinquenza che è ancora un problema attuale.

Nel 2015 è nato “Big City Life”, un progetto di riqualificazione  del quartiere attraverso l’arte: diversi artisti sia italiani che internazionali, hanno contribuito con la loro arte a dare del colore ai lotti di Tor Marancia. Il percorso ha avuto inizio dal “Parco delle due Torri”, dove è stato possibile ammirare un murales che raffigura due lottatori di sumo, uno di nazionalità italiana e l’altro argentina. Il lottatore argentino tiene sulle spalle il lottatore italiano, riportandoci al tema della “grande migrazione” avvenuta in Argentina, tra il 1876 e il 1976, da parte di circa 3 milioni d’italiani.

Questa lotta rappresenta il conflitto che nel Dopoguerra, si è generato in molti italiani tra il lasciare le proprie origini e la ricerca di una vita migliore.

Un giovane artista delle Filippine, Jerico, ha realizzato sulla facciata di una palazzina di Tor Marancia, un murales che ricorda la tipica Creazione di Adamo ed Eva nella Cappella Sistina con due mani che sono separate dal ramo di un fiore: l’intenzione è quella di rappresentare la distanza tra uomo e natura usando la stessa immagine di Michelangelo.

Nel quartiere Montagnola, invece, abbiamo potuto ammirare i murales che trattano il tema della Resistenza e della Memoria. Infatti proprio in questo quartiere, La piazza principale è stata intitolata ai “Caduti della Montagnola”, per ricordare una delle lotte più sanguinose accadute durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, in cui morirono 42 soldati e 11 civili a cause dell’attacco da parte delle truppe tedesche.

In questo caso la street art è stata utilizzata al fine di mantenere la Memoria della nostra storia collettiva e non solo per riqualificare aree lasciate al degrado.

Sulla parete esterna dell’Istituto Poggiali Spizzichino, in Via Aristide Leonori, è stato realizzato un murales in memoria di Quirino Roscioni, un fornaio della Montagnola che è stato ucciso a colpi di mitraglia dai tedeschi, davanti la Chiesa della Montagnola. Dopo l’Armistizio mise a disposizione il proprio forno per le truppe italiane che si rifiutarono di consegnarsi ai tedeschi. Questo murales è accompagnato da una scritta: “quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere”.

Il pane eroico” è invece un altro murales presente nel cortile dell’Istituto scolastico, sempre legato alla memoria del fornaio Quirino Roscioni, dove viene raffigurata una piramide di ragazzi che si tengono per mano, 5 sono alla base e al di sopra una scritta “pane eroico” con raffigurato un tipico panino romano chiamato: “la rosetta”. Al di sopra ancora due ragazzi che si tengono anche loro per mano, stringendo una bandiera italiana, con un piccolo omino volante come se fosse aggrappato ad un aquilone. Si coglie la volontà di chi ha creato queste opere di riportare alla memoria fatti dimenticati o sconosciuti, al fine di ricostruire la storia e i valori di questi uomini combattenti per la patria.

Sempre all’interno del cortile scolastico si può ammirare un altro murales, ancora legato al tema della Resistenza, in cui è stata ritratta una donna seduta su una bicicletta, con una borsa a tracolla, l’attenzione cade su un fiore rosso che spunta dal taschino della sua maglietta, sembra trattarsi di un papavero simbolo della Resistenza del Neofascismo. 

A quel tempo le donne dette “biciclettiste” pedalavano per le strade di Roma e dell’Italia per portare materiali e messaggi, sottoponendosi a dei rischi molto alti.

Un murales molto originale è quello realizzato da Collettivo 900 che rappresenta una sorta di fotografia del volto di una donna che sembrerebbe essere stata un’attrice famosa degli anni ’50 – ’60, che ha interpretato un film di Luigi Comencini che è stato girato tra quartiere S. Paolo e Montagnola, simbolo di rinascita e di grande trasformazioni.

Il murales è accompagnato da una grande scritta “NOVECENTO” di colore giallo, preceduta dalla figura di un’altra donna in un atteggiamento sognante, come se fosse la spettatrice della proiezione del film, visto che è rivolta verso l’immagine dell’attrice.

Nel quartiere Valco San Paolo, sulla facciata laterale di un palazzo, in Llargo Giuseppe Veratti, è stato realizzato un murales che richiama il tema della scienza nel quale si può intravedere, su più immagini sovrapposte, il volto di una donna con i capelli raccolti che osserva attraverso un microscopio, mentre nelle altre immagini sovrapposte sembrerebbe svolgere dei lavori di casa. Al centro del murales si può facilmente distinguere l’immagine della tipica struttura del DNA e un’immagine stilizzata di una cellula con all’interno la X del cromosoma.

Il murales è stato dedicato alla scienziata Rosalind Franklin che attraverso la tecnica dei raggi X, è riuscita a fotografare per prima la struttura a doppia elica del DNA.

Rimanendo sempre a Largo Giuseppe Veratti abbiamo osservato un’opera collettiva di street art e street poetry compiuta da 4 artiste tra cui una poetessa (proprio Giulia Ananìa).

Il tema trattato è quello dell’universo, infatti viene ritratta una donna vestita con un abito di color azzurro cielo, con decorate stelle pianeti e costellazioni. La donna indossa un casco, attraverso il quale osserva il cielo stellato, sul cui sfondo è stata scritta una poesia che tratta in modo romantico dell’universo e sottolinea i sogni e le conquiste scientifiche di uomini e donne.

La Poetessa che ha composto i versi del murales li ha dedicati all’astronauta Samantha Cristoforetti, immaginando come se fosse nata nel quartiere che è dedicato a scienza e tecnica, infatti in Via della Vasca Navale si progettavano gli scafi delle navi, ora sede della Facoltà di Ingegneria dell’ Università di Roma 3.

Un altro murales che mi ha particolarmente colpito, è l’opera dedicata a Settimia Spizzichino, la prima ed unica donna sopravvissuta nel 1943 quando i nazisti entrati nel ghetto ebraico di Roma, catturarono e deportarono nei campi di sterminio un migliaio di persone di religione ebraica.

In essa viene raffigurata una pianta circondata da fiamme di colore rosso da cui si ramificano dei rami di spine, che rimanda all’episodio del roveto ardente in cui Dio si rivelò a Mosè. Tra i rami della pianta sono raffigurati 12 simboli che rappresentano le 12 tribù, in cui era diviso il popolo di Israele, con 7 fiammelle che ricordano il candelabro a 7 bracci, simbolo della religione ebraica. In alto è riportata una scritta ripresa da un Salmo della Bibbia.

I murales visti nel lungo percorso sono stati numerosi e sarei stato troppo prolisso nel descriverli tutti: uno ad uno.

Ho considerato quelli di cui sono rimasto più affascinato sia per il tema trattato che per l’illustrazione. Ho scoperto quanto “un muro” possa essere utilizzato come un foglio su cui poter raccontare temi molto importanti, che non solo abbelliscono la città, ma fanno riflettere e valorizzare un’arte contemporanea che ho scoperto essere un grande mezzo di comunicazione. Non mi aspettavo che Roma potesse essere un museo a cielo aperto, in più ho compreso che la street art è una vera e propria arte di forma espressiva che, non ha nulla a che vedere con il graffitismo o con tutte quelle forme in cui vengono “imbrattati” i muri.

Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro – Anno 2023 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.